I DIRITTI NEGATI

È difficile parlare delle donne afghane e dei diritti delle donne in generale.

È sempre più difficile, perché si deve accusare l’intera classe dirigente politica e quando tutti sono colpevoli, nessuno è colpevole!
Però è questo che va rilevato: nei vari accordi della questione femminile e dei diritti delle donne non si è discusso.
Partiamo dall’Accordo di Doha, firmato dagli Stati Uniti, sotto la presidenza di Trump e dalla fazione dei Talebani, nel febbraio del 2020.
L’accordo si basa su: disimpegno militare occidentale, garanzie per la sicurezza nazionale USA, cessate il fuoco e impegno nelle negoziazioni infra afghane, impegno a supportare la causa afghana nelle sedi internazionali e la non ingerenza negli affari interni.
Dei diritti umani e delle donne, in particolare, nemmeno un cenno!
Pochi giorni fa si è tenuto il G7, riunione convocata d’urgenza dal Paese che quest’anno presiede il G7, cioè il Regno Unito , per parlare della riconquista dell’Afghanistan da parte dei talebani, avvenuta molto più rapidamente di quanto si aspettassero i Paesi occidentali. Nella riunione sono stati affrontati soprattutto due temi: la complicata evacuazione da Kabul degli afghani che in questi anni hanno collaborato con i Paesi occidentali, e che quindi rischiano ritorsioni da parte dei talebani e l’eventuale riconoscimento formale del nuovo regime. Su entrambe le questioni non si è deciso granché, l’unica cosa su cui hanno concordato i Paesi è stato di richiedere ai talebani di consentire l’evacuazione degli occidentali e degli afghani che hanno collaborato nel corso di questi 20 anni.
Anche in questo caso nessun cenno sul rispetto dei diritti umani e delle donne in particolare!
 
Ora siamo tutti scandalizzati e preoccupati della “Tragedia dell’Afghanistan”, osserviamo con paura  la sfilata di talebani armati di tutto punto, alla scomparsa delle donne dalle strade, alle fughe di massa e agli attentati dell’ISIS, che la fazione governativa non riesce a bloccare, anzi lo scontro tra le due fazioni pare acuirsi: stato autonomo dell’Afghanistan o riconquista del Califfato, quale che sia l’obiettivo, l’instabilità è assicurata come pure la possibilità degli attentati terroristici da parte dei kamikaze.
Ma visti gli accordi di Doha era tutto immaginabile, anche perché tra le condizione per la firma, i talebani hanno ottenuto la cancellazione delle sanzioni e l’impegno degli USA e dei loro alleati a non intervenire negli affari interni.
Quindi in estrema sintesi, con l’accordo per “la pace in Afghanistan” viene riconosciuto il governo dei talebani sul Paese, gli USA e i suoi alleati cooperano alla ricostruzione senza immischiarsi in qualsiasi tipo di diritti umani, a fronte della promessa di non sostenere i terroristi contro gli USA.
L’accordo di Doha, firmato da Trump con i talebani, condanna a morte, allo stupro e alla schiavitù migliaia di donne e bambine, nell’indifferenza certificata dalla non ingerenza negli affari interni, di chi esercita il potere al maschile.
Credo che nessuna donna avrebbe potuto firmare una cosa del genere.
E comunque sono troppo poche le donne al comando e se non ci sono nessuno ne tutela gli interessi legittimi ed infine è forse possibile distinguere i “buoni” dai “cattivi”?
“Chi ti mette in bocca al lupo è forse meno feroce del lupo?” (e chiedo scusa al lupo!).

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