Fiducia è l’imperativo categorico !

 
Il tempo che viviamo è difficile, complicato e proprio per questo c’è la necessità di chi ci governa e non solo, di incoraggiare a non perdere la fiducia nel futuro, facendo leva sulla resilienza di tutti, cittadini, imprese, istituzioni.
Così aggirandomi per le vie di Milano, nella centralissima via Dante, ho ammirato le luminarie con le seguenti scritte: “credi nei tuoi sogni”, “non arrenderti mai”, “ascolta buoni consigli”, mentre nell’altrettanto centralissima  via Belenzani di Trento ho letto le frasi delle luminarie, tratte da canzoni popolari: “Da ‘na vista propi bela”, “Se smorza ‘na fiamela”, “Che dolceza ne la voze”, “Che vien dala montagna”, “Fa’ en sonelin”.
Il paragone fa riflettere. Da Milano parte l’invito a sperare, a non arrendersi, a cercare la propria strada, sapendo ascoltare chi può consigliarci, mentre da Trento il messaggio si rivolge al passato, alla tradizione, quasi a ricercare lì la soluzione per uscire dalla crisi.
La mia è decisamente una libera interpretazione delle frasi dialettali usate nelle luminarie di Trento, nata dal confronto con quelle di Milano.
Confesso che ho trovato “geniali” le scritte milanesi, che spingono a lottare ad avere fiducia in se stessi e perseguire i propri sogni e mi sono sembrate rivolte ai giovani soprattutto, visto che il futuro della società  è nelle loro mani.
Le frasi del dialetto trentino, belle e serene, mi sono sembrate quasi un tentativo di rifuggire dal presente “oscuro” ed invitare a pensare alle favole o comunque ad una tradizione popolare che non va dimenticata, ma che al momento non aiuta a trovare il coraggio di sperare che il domani sarà meglio dell’oggi.
Trento e Milano si sono avvalse di artisti, la cui creatività va apprezzata, ma come ogni opera d’arte è soggetta alla valutazione di chi la osserva e per questo mi sento libera di affermare che apprezzo maggiormente quella di Milano, perché interpreta  il momento attuale, si rivolge a tutti, ma, a mio parere di più alle giovani generazioni e sa incoraggiare.
Usare il dialetto trentino, esclude dalla comprensione tutti coloro che non lo conoscono, tra cui i molti giovani e hanno inoltre bisogno di un’interpretazione, non comunicano direttamente un messaggio, come le semplici ed efficaci frasi di Milano.

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