I vocabolari sono inadeguati e contribuiscono a mantenere gli stereotipi di genere e ad essere offensivi nei confronti della donna.

Maria Beatrice Giovanardi, manager italiana trapiantata a Londra è riuscita a far modificare la definizione di donna del prestigioso Oxford English Dictionary, definita oltre ad “essere umano adulto femminile” anche “moglie, fidanzata, amante di un uomo” e con molti sinonimi discriminatori come “bitch, piece, mare, baggage, frail”.
Dunque tutte definizioni poco decorose, che hanno spinto la manager italiana, attiva nelle battaglie per i diritti delle donne, a creare una petizione indirizzata ad Oxford, affinché il dizionario venisse modificato e aggiornato. Ed è proprio in questi giorni, dopo un anno dall’inizio della petizione, che Maria Beatrice Giovanardi ha ottenuto la sua piccola vittoria. Piccola, purtroppo, poiché la definizione è stata cambiata, ma non sono scomparsi del tutto i sinonimi sessisti.
 
Ma come definiscono la donna i dizionari italiani ?
 
Non stiamo meglio, il sessismo impera anche sui nostri dizionari
Fino a qualche anno fa la donna veniva definita “la femmina dell’uomo”, oggi viene riconosciuta come individuo autonomo.
Dalla Treccani :dònna s. f. [lat. dŏmĭna «signora, padrona», lat. volg. dŏmna]. – 1. a.Nella specie umana, l’individuo di sesso femminile, soprattutto dal momento in cui abbia raggiunto la maturità anatomica e quindi l’età adulta”
uòmo (ant. o pop. òmo) s. m. [lat. hŏmo hŏmĭnis] (pl. uòmini [lat. hŏmĭnes]). – 1. a. Essere cosciente e responsabile dei proprî atti, capace di distaccarsi dal mondo organico oggettivandolo e servendosene per i proprî fini, e come tale soggetto di atti non immediatamente riducibili alle leggi che regolano il restante mondo fisico: il problema dell’uomo è centrale nella massima parte delle religioni storiche e dei varî sistemi filosofici.
Già qui nella definizione breve si registra una disparità, perché con il termine “uomo” si intende tutto il genere umano e la definizione di “Essere cosciente e responsabile dei proprî atti, capace di distaccarsi dal mondo organico oggettivandolo e servendosene per i proprî fini(…) potrebbe essere estesa anche alla definizione di donna, oppure la donna non merita pari dignità di argomentazione.
Ciò che fa davvero arrabbiare sono i sinonimi attribuiti ai due termini:
La donna ha come sinonimi inappropriati e ne cito solo alcuni: bagascia, baiadera, baldracca, battona, bella di notte, cagna, cocotte, cortigiana,  donnaccia, donnina allegra, falena,  gigolette,  lucciola, lupa, malafemmina,  marchettara, meretrice,  mignotta, mondana,  passeggiatrice, peripatetica, prostituta,  putta, puttana, squillo, sgualdrina, taccheggiatrice,  troia, vacca, zoccola.
Per l’ Uomo i peggiori sono: cavernicolo, primitivo, troglodita,  barbaro, cafone, incivile, maleducato, primitivo, screanzato, selvaggio, tanghero, zotico, burattino, fantoccio, marionetta, prestanome, pupazzo, camorrista, mafioso.
Mi pare che non ci sia paragone, eppure: mascalzone, gigoló, farabutto, puttaniere, frequentatore di postriboli, potevano “arricchire il quadro dei sinonimi al pari dei “pessimi” sinonimi scelti per la donna.
 
Ma ciò che mi sgomenta maggiormente sono i termini “positivi” scelti per i due generi.
L’uomo viene anche definito : uomo di stato, uomo di legge,  uomo d’affari, uomo di scienza, galantuomo, gentiluomo, uomo pubblico
La donna si deve accontentare di essere definita: amata, compagna, fidanzata, innamorata, ragazza, cameriera, colf, collaboratrice domestica, domestica, (lefantesca,  serva, padrona, signora.
Serve  che anche i nostri vocabolari si ripuliscano dagli stereotipi, soprattutto negativi e dispregiativi relativi al ruolo della donna e contemplare tra i sinonimi di donna: donna di lettere, donna di legge, donna d’affari e altri ancora è semplicemente la realtà.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *