Cari Partiti, ma qual è la vostra “Mission”?

 

Non è mai colpa di nessuno quando le cose non vanno come dovrebbero.
I partiti affermano che non è colpa loro se vi sono poche donne “nei ruoli che contano”, ed ancora che non è colpa loro se i candidati Sindaco delle città più popolate non sono donna.
Ma allora qual è il ruolo dei partiti ?
Non è forse quello di realizzare una società più equa e più giusta?
Non è forse quello di correggere le “storture” economiche e sociali?
Non è forse quello di modernizzare la società ?
Non sono forse loro che dovrebbero rappresentare il modello di società a cui ambiscono?
In campagna elettorale sono generalmente questi gli slogan utilizzati dalla maggioranza dei partiti cosiddetti liberali e progressisti, poi si adeguano alla realtà piegandosi allo status quo, vittime loro stessi di pregiudizi, che invece dovrebbero combattere.
La realtà è molto chiara, ci sono poche donne candidate nelle cariche apicali, perché non si investe sufficientemente su di loro.
Le dinamiche decisionali nelle organizzazioni, siano esse partiti, Enti Pubblici o Società Partecipate si svolgono tutte, tranne rare eccezioni, seguendo un medesimo modello, quando bisogna decidere sui ruoli apicali o comunque rilevanti  da attribuire.
Innanzitutto si procede con la stesura di un insieme di requisiti e condizioni preliminari ed è chiaro che ogni Team di vertice, pubblico o privato, ha già in testa chi escludere dal ruolo, prima ancora di decidere il candidato ideale.
Ed allora si assiste alla stesura di criteri ad excludendum, poi si condiziona la candidatura all’approvazione da parte dei possibili partner ed è proprio la ricerca del sostegno che si fa più complessa, perché qualora un partito o un’organizzazione si orientasse verso un candidato, non voluto da tutti i dirigenti, si gioca la partita più astuta, chiedere cioè ai possibili alleati, in modo del tutto riservato, di esprimere un parere negativo e di imporre una correzione.
 
Ecco molte candidature femminili sono affossate in questo modo, subdolo e poco trasparente.
 
Infine, abbiamo bisogno di ulteriori prove per capire che la politica degli uomini è fallimentare.? Non ci sono bastati l’aumento vertiginoso delle diseguaglianze, aver ridotto in povertà la classe media, aver aumentato la violenza, ridotto l’inclusione , inabissato il tasso di fecondità e il tasso di occupazione.?
È evidente a chiunque voglia guardare che la classe dirigente maschile ha fallito.
La teoria dei gruppi esclusi ha una sua logica, mettiamo cioè alla prova chi fino ad oggi non ha determinato le scelte politiche e vediamo cosa riesce a fare, ciò che hanno fatto gli uomini è chiaro e consolidato!!!
Ed ora speriamo che le Giunte Comunali sappiano valorizzare le competenze femminili.
 

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