Il più grande furto della storia

LE NAZIONI UNITE DEFINISCONO IL GAP SALARIALE
“Il più grande furto della storia”

“Nel mondo le donne guadagnano in media il 23% in meno degli uomini. Lo affermano le Nazioni Unite, secondo cui si è difronte al “più grande furto della storia”. Secondo i dati raccolti dall’organizzazione, non vi sono distinzioni di aree, comparti, età o qualifiche. “Non esiste un solo paese, né un solo settore in cui le donne abbiano gli stessi stipendi degli uomini”, ha detto il consigliere delle Nazioni Unite Anuradha Seth.”
(…)”Al ritmo attuale, avverte l’Onu, ci vorranno più di 70 anni per porre fine al divario salariale tra uomini e donne.”

Dunque è ufficiale ed incontrovertibile il dato che conferma il divario salariale a svantaggio delle donne.
I motivi sono molteplici, le donne occupano posizioni apicali inferiori agli uomini, lavorano meno ore pagate e a parità di lavoro guadagnano comunque di meno.
Sconfortante, poi, l’analisi delle Nazioni Unite che prevede un tempo lungo, 70 anni,
per raggiungere la parità salariale.
Inoltre, secondo i dati dell’Organizzazione internazionale del lavoro (Oil) del 2015, il 76,1% degli uomini in età lavorativa fa parte della popolazione attiva, mentre la percentuale è del 49,6% nel caso delle donne.

La strada per ridurre il gap salariale e di attività è chiara, ma non la si vuole percorrere.
Innanzitutto bisogna rendere possibile la ricerca di lavoro da parte delle donne, che spesso dopo il primo figlio abbandonano il lavoro e non lo cercano più.
La prima misura è quella di rendere accessibile i servizi socio-educativi
pre – scolari, compresa la fascia di età che va dai 3 mesi ai 3 anni e per rendere i servizi accessibili è necessario che ci siano e che siano gratuiti.
Non penso sia un’eresia pensare che i servizi socio- educativi siano servizi universali e come tali accessibili a tutta la popolazione, perché il costo dell’asilo nido continua ad
essere elevato? semplicemente perché esiste la convinzione che la madre se ne debba occupare!
Per superare il gap salariale ed occupazionale è però necessario un avanzamento culturale, il superamento degli stereotipi di genere e la capacità di apprezzare il lavoro delle donne, che stentano a farsi avanti nel chiedere avanzamenti di carriera e di stipendio.
Comunque il dato ormai certo è che il lavoro delle donne viene apprezzato meno e anche risultati importanti raggiunti dalle donne non vengono valorizzati come quelli dei colleghi uomini.
“Tra i paesi e il business più innovativi del mondo emerge un consenso culturale su come rafforzare nel modo migliore la propria risorsa più critica: la popolazione. E non c’è maggiore indicatore di una cultura innovativa dell’emancipazione delle donne.
La piena integrazione, economica e politica, delle donne è il passo più importante è che è un paese o un’azienda possa compiere per incrementare la propria competitività. Quelle società che non si liberano dell’eredità culturali negative riguardanti il trattamento delle donne annegheranno travolti dalla prossima in ondata di innovazione”(Alex Ross- Il nostro futuro)

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